7 settembre 2003: il discorso al monumento
Nell'occasione, da Sindaco, pronunciai il seguente discorso:
UN SIMBOLO DELLA MEMORIA
Cari concittadini, autorità, rappresentanze d’arma e alpini che avete partecipato a questo importante raduno intersezionale; a tutti Voi giunga il saluto cordiale e di amicizia piena, di tutta l’Amministrazione Comunale che presiedo.
Oggi Borgo a Mozzano vive una delle sue giornate importanti, di quelle che fanno rivivere la memoria collettiva ed esaltano i valori essenziali di un popolo. E questa giornata è resa più significativa e più bella dalla presenza del Senatore Marcello Pera, Presidente del Senato della Repubblica che ha voluto gratificare il nostro paese con la sua decisione di essere in mezzo a tutti noi in una ricorrenza importante. Testimoniando così il suo attaccamento ad una terra di Lucchesia a cui si sente profondamente legato e nella quale torna ogni volta che gli è possibile per incontrare la gente che gli ha assegnato di rappresentare e tutelare le proprie istanze nel Parlamento. A lui voglio manifestare riconoscenza e gratitudine per la prontezza con cui ha accolto il nostro invito, nonostante altre significative circostanze e cerimonie si svolgessero, contemporaneamente alla nostra, anche in Lucchesia.
Di questa giornata bellissima il merito va ai nostri gruppi alpini di Borgo e Valdottavo, che hanno lavorato con impegno e sacrificio, come sempre, per la piena riuscita della complessa macchina organizzativa delle due giornate svoltesi ieri a Valdottavo ed oggi nel Capoluogo. Gli alpini, a cui mi lega una grande tradizione di famiglia, hanno oggi a disposizione, finalmente, una sede adeguata in questa stazione ferroviaria, da troppo tempo in abbandono e luogo di inconcepibili vandalismi, così come una sede decorosa l’amministrazione comunale ha offerto, da alcuni anni, anche al gruppo alpini di Valdottavo, mettendo a loro disposizione l’edificio scolastico di Domazzano. Finalmente oggi abbiamo riportato sull’obelisco in pietra, inaugurato nel 1931, una pregevole statua in bronzo raffigurante un fante che alza, in segno di vittoria, la baionetta circondata da rami di alloro.
Si tratta di un’opera realizzata da un giovane scultore della nostra zona, Gisberto Malerbi, che si è ispirato, come era nei nostri desideri, alla statua originaria, ideata dallo scultore borghigiano Ubaldo Del Guerra.
Di quella pregevole opera, destinata, per troppo zelo, ad essere fusa per il “bronzo alla Patria”, si sono purtroppo perse le tracce, anche se molti dubitano che sia stata effettivamente destinata allo scopo per cui fu tolta.
Il ripristino del monumento era sicuramente stato più volte affrontato nei decenni trascorsi, ma a differenza di quello che era avvenuto in quasi tutte le frazioni del Comune, nessuno nel Capoluogo era riuscito a concretizzare le volontà e dare corso al restauro.
Siamo pertanto soddisfatti di aver potuto far camminare insieme la volontà forte dell’Amministrazione Comunale e del Sindaco, con l’entusiasmo di un gruppo di persone volenterose e disponibili, coordinate da Giampaolo Barsotti, che si sono riunite in Comitato, in rappresentanza delle associazioni patriottiche e d’arma e di altre significative istituzioni paesane, riuscendo finalmente a restituire il decoro dovuto ad un monumento significativo della memoria collettiva.
Anche il nostro comune, così come tanti altri, ha offerto nelle ultime guerre mondiali un grande tributo di giovani vite, basti pensare che nell’ultimo conflitto mondiale sono oltre centoventi i caduti e dispersi, di cui ottanta nella tragica campagna di Russia, e quasi tutti alpini.
E allora quel monumento, appena restituito alla sua bellezza, che ricorda i “caduti di tutte le guerre” è testimonianza del “dovere” e del “servizio” alla Patria, che si è spinto per molti fino al sacrificio della vita. E’ il luogo in cui la Comunità si ritrova per le cerimonie della “memoria” di ciò che è avvenuto nella nostra storia, fatta di guerre e di tragedie che ci hanno permesso di essere, oggi, un Popolo e una Nazione unita, che vive nella Democrazia e nella Pace. E’ il luogo in cui si rende omaggio alle nostre Forze Armate ed alle Forze dell’Ordine, che di quella Libertà e di quella Pace di cui godiamo, sono un presidio irrinunciabile anche nei tempi di oggi. Tempi che vedono, addirittura, i nostri soldati impegnati in tante parti del mondo in missioni di aiuto a popoli più sfortunati e nella lotta al terrorismo internazionale che mette in pericolo la libertà di tutti.
Il 7 settembre è pertanto una data significativa per tutta la nostra Comunità che abbiamo voluto festeggiare con un grande raduno di alpini, con tutte le associazioni patriottiche e d’arma e con la Comunità gemella di Treviolo che, nell’occasione, è insieme a noi con il proprio Sindaco, con gli alpini e con il corpo musicale di Albegno, che ieri sera ci ha regalato, a Valdottavo, un bellissimo concerto. Oggi è davvero una occasione bella per fare festa insieme alla popolazione tutta e a tanti nostri concittadini che vivono lontani e che si ritrovano nel periodico appuntamento dei “borghigiani nel mondo”. Dopo aver avuto in questi anni un rapporto bellissimo con le associazioni patriottiche e d’arma del nostro territorio, con cui abbiamo fatto tante iniziative lodevoli, oggi sono davvero felice, restituendo all’originaria bellezza l’obelisco in ricordo dei nostri caduti in guerra, di aver compiuto una cosa giusta, che sognavamo da tanto tempo.
Grazie a tutti Voi, per la vostro splendida partecipazione che fa sentire orgogliosi di essere Italiani.
Gabriele Brunini – Sindaco - 7 settembre 2003