ONETA, IL PAESE DELLA MIA FAMIGLIA: UN PO' DI STORIA
Di Oneta (Alneta, da alnus, ontano), ci dice che è un lieto soggiorno all’ombra degli ontani, alle scaturigini del Rio, che arriva fino al Serchio e fa anche da confine tra il “Borgo” (la Parrocchia di S. Iacopo) e “Cerreto di sotto” (la Parrocchia di S.Rocco). Al di sopra di Oneta s’innalzano rupi scoscese, che si direbbero palazzi incantati (oggi non più visibili per il passaggio della strada “panoramica”) e Oneta riposa lì sotto, al riparo dai venti settentrionali, attirando l’ammirazione e il desiderio del viaggiatore che percorre la valle del Serchio. A Oneta, dice ancora il Pellegrini, la vita è frugale, sana e a buon mercato; vi si fanno buoni mobili in legno, specialmente di noce (1), e vi si esercitano altre industrie. A tempo opportuno vi si cercano i funghi anche per una piccola esportazione. Gli “americani” ci hanno portato una certa agiatezza; gli abitanti sono laboriosi e ospitali. Dal Borgo vi si accede comodamente in circa mezz’ora, con la strada mulattiera.
Per dare la misura di questa descrizione, assolutamente condivisibile, l’Autore cita una poesiola di “Geremia da Casoli” che decanta il paese di Oneta:
“Non già lascerò te, gentile Oneta, terra che sei da Febo dominata; ricca d’olio, di vino e di moneta, che siedi umile in costa delicata.
Hai la tua gente industriosa e quieta, dal Borgo e da Cerreto assai stimata; ognun ti loda per i tuoi produtti, e tu cortese corrispondi a tutti”.
La prima notizia circa la chiesa di Oneta si ha nel 979 e, già nel 995, è passata al Piviere di Mozzano. Oneta poi figura tra i luoghi della Contea di Coreglia conceduti in feudo dall’Imperatore Carlo IV a Francesco Castracani, e così via, quando la Contea tornò alla Repubblica, sotto la Vicaria di Coreglia e poi del Borgo. Nell’Estimo ecclesiastico del 1260 la Chiesa di Oneta figura sotto l’invocazione di S. Ilario, e così in quello del 1387. Nell’interno della chiesa si trova la statuetta in legno di Santa Cristina (dove, a quanto si dice, ebbe sede la vecchia parrocchiale).
Nel secondo dopoguerra l’abitato del paese, molto più dei tanti casolari che gli fanno da cornice, subì un significativo spopolamento, con il trasferimento altrrove di diverse famiglie, soprattutto al Borgo e all’estero.
Alla fine degli anni '50 del XX secolo la mulattiera fu facilmenten trasformata in strada rotabile. Negli anni '60 fu costruita la strada panoramica Borgo - Cerreto - Pieve - Oneta - Cune e nel 1979 venne costruito il raccordo tra la "panoramica" e il paese con il grande parcheggio intitolato "Ai caduti della Meloria".
Oggi Oneta conta 57 famiglie e 117 abitanti (dato anno 2012), di cui 80 vivono in paese e 37 nelle località (o casolari) che gli fanno da cornice e che sono: Campo Caturesi, La Casa, Capanna, Livello, Solchi, Morino, Scassata, Casetta, Mezzano, Miramonte, Furicaia, Casetta di Butia, Ronco, Londigiana.
Nell'anno 2023 sono state completate due nuove abitazioni lungo la strada rotabile Borgo - Oneta (via Tombeto) che non sono ricomprese tra i casolari "classici" di Oneta sopracitati: si tratta di una casa in località "S. Marco" e una "in cima alla murata". Anche l'abitazione ristrutturata da Giovanni Citti e dalla moglie Marisa Tomei è, sicramente, nel territorio di Oneta.
bruniniborgo@libero.it – Aggiornamento 30 novembre 2023