RICORDI: 70 ANNI FA IL MATRIMONIO DEI MIEI GENITORI
Era da poco finita la guerra, mio padre era tornato dalla campagna di Russia che pesava 43 chili, con un piede congelato e ora faceva il contadino a Oneta, cercando un lavoro migliore; mia madre aveva imparato a cucire da Camilla.
I tempi erano difficili ma, nel breve viaggio di nozze a Viareggio, guardavano con speranza al futuro...come in questa foto !
Della cerimonia in chiesa non esiste alcuna foto...
I figli, Carla e Gabriele
19 settembre 2016 (su facebook il 22.09.2016)
La pubblicazione di questa bella foto sul mio profilo facebook ha destato tanta attenzione tra i miei amici, con oltre 300 mi piace e tantissimi commenti. Tra questi anche quello di mio cugino Roberto Guastucci, figlio di Marina Brunini sorella di mio padre, che era presente al matrimonio dei miei genitori:
Io (Roberto) c'ero! Ricordo benissimo la cerimonia nuziale con il prete di Oneta don Ferruccio Fambrini (l'altro chi era: don Magnani?) e ricordo il pranzo in una casa di S. Rocco. Ricordo che don Fambrini disse alla mia mamma che io avevo vinto il premio di catechismo, e che in giornata lui avrebbe portato in S. Martino a prendere il premio Giuliano Micheli, anche lui vincitore. Se volevano, disse il prete, ci avrebbe portato anche me. Salimmo sul "treno", un camion militare americano che faceva la linea del treno vero, essendo ancora inagibile la ferrovia. Tuo padre e tua madre, freschi sposi, salirono anche loro sul "treno" per raggiungere la località della loro luna di miele... Che piacere rievocare quel giorno, e anche ricordare con affettuosa nostalgia i tuoi (vostri) genitori...
Il commento di Roberto mi ha fornito l'occasione per fare un commento ed aggiungere altri ricordi:
Mi piace molto il commento del cugino Roberto Guastucci. I miei genitori mi avevano raccontato della cerimonia e del camion americano. Quel giorno a S. Rocco ci fu un doppio matrimonio: i miei genitori e Giacomo Guidotti con Nada Lenzi (e queste due coppie furono amiche per tutta la vita). Per il viaggio di nozze però ci fu un problema, perchè a Borgo esisteva un sola auto che faceva servizio con l'autista (Lorenzo Carnicelli) e la vettura era stata prenotata da Giacomo Guidotti che non volle partire l'auto e l'intimità del viaggio. Così a Settimo e Flora non rimase che prendere il "treno" sostitutivo, che era in realtà un camion militare americano. Ma se esiste il detto "due cuori e una capanna", va bene anche "due cuori e un camion scarcassato"!!! Grazie Roberto.