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BORGO A MOZZANO 1925: QUANDO E COME FU SCIOLTO L'ULTIMO CONSIGLIO COMUNALE ELETTO. Tutti i nomi dei componenti...

La storia del Consiglio Comunale di Borgo a Mozzano che, nel 1925, fu sciolto dalla violenza fascista, mi fu posto all'attenzione, con tanta drammatizzazione, appena fui eletto Sindaco di Borgo a Mozzano (primo Sindaco eletto dai cittadini) il 23 aprile 1995.
Il fatto che avessi vinto le elezioni con una "democraticissima" lista civica, che si chiamava NOI CON VOI, e avessi  battuto le "tre sfumature di rosso" che avevo sfidato nella competizione elettorale, non andava proprio giù ai miei avversari politici.
E così, nella seduta di insediamento del Consiglio, che si tenne qualche giorno dopo, la vicenda del 1925 e del Sindaco "democraticamente eletto" che era stato costretto alle dimissioni dai fascisti, fu cavalcata in tutte le salse, in quella che fu, per me, una straordinariamente bella seduta.
Sembrava quasi che anch'io fossi stato portato al potere con la violenza e non con le elezioni; forse le prime davvero libere, dopo che i partiti storici italiani erano stati travolti da "tangentopoli".
Per questo mi hanno interessato le vicende di quel 1925 e delle dimissioni date dal Sindaco dell'epoca, avv. Tedice Santini.
Ecco un pò di notizie che, tra l'altro, ridimensionano assai il racconto che le sinistre fecero nella mia seduta  di investitura a Sindaco...


E' noto che, nel 1925, anche a Borgo a Mozzano, fu sciolto il Consiglio Comunale eletto per far posto alla nomina del Commissario Prefettizio e poi del Podestà.
Sindaco era l'avvocato TEDICE SANTINI, eletto nella seduta de 7 gennaio 1925
Avendo tra i miei appunti il testo della delibera di nomina, mi piace riportare anche i nomi dei consiglieri comunali, sperando di poter completare l'elenco con la frazione e il partito di appartenenza.
Nella delibera i consiglieri sono indicati in questo ordine:
GHERI RAG. GIUSEPPE
ORSELLI GIOVANNI
BARSANTI ANACLETO
PELLEGRINI CAMILLO
PAPERA GIOVANNI
BRUNINI EZIO
GIAMPAOLI LORENZO
GRANDI ALBERTO (è scritto LBERTO)
AMBROGI ARMANDO
BIANCHI ROMOLO
LOTTI ALFONSO
LOMBARDI OMERO
LIPPARELLI ETTORE
ANDREUCCETTI GIOVANNI
MATELLI G. BATTISTA
SANTINI AVV. TEDICE
GIANNECCHINI GUGLIELMO
BERTAGNA NELLO
CONTI AVV, QUIRINO (è scritto UIRINO)
GHILONI ADAMO
SANTINI GIUSEPPE
GIANNELLI COSTANTE
FABBRI FELICE
PIEROTTI CLEONTE
AMBROGI LORENZO
TOGNERI ALCESTE (è scritto LCESTE)
MATTIOLI RODOLFO
FAZZI TEDICE

Presiedeva la seduta il consigliere anziano GIGLI CARLO 
Il risultato della votazione è il seguente: votanti 29 - astenuti nessuno - schede bianche 7 - Santini avv. Tedice 22.
Il Segretario Comunale era l'avv. M. Aliberti

All'elezione di questo Consiglio Comunale si arrivò dopo un periodo assai turbolento, che aveva riguardato gli anni 1923 e 1924.
Come scrive la rivista dell' Istituto Storico della Resistenza di Lucca (Documenti e Studi n. 18/19, pagg. 126, 127) "I fascisti guidati dal segretario politico Francesco Lotti (scorziano e "vero deus ex machina del Comune", come lo definirà il commissario prefettizio nella sua relazione) riuscirono a far cadere l'amministrazione comunale ai primi di settembre (1924) facendo dimettere i propri consiglieri e facendo mancare, qundi, il numero legale". La rivista citata scrive anche che, quel Consiglio Comunale, "era privo di una maggioranza omogenea, già minato da altre dimissioni, incapace di condurre una valida risoluzione amministrativa alla grossa crisi che attraversava (il comune era già statop oggetto di due commissariamenti ad acta)".
L'intero consiglo comunale, guidato dal Siindaco avv. Enrico Pellegrini, rassegnò pertanto le dimissioni e le nuove elezioni furono fissate per il 21 dicembre 1924.
A livello locale e, soprattutto, provinciale si giocava una grossa partita tra il Partito Nazionale Fascista che, dopo la marcia su Roma (28 ottobre 1922) andava strutturando il suo predominio anche a livello locale e l' Associazione Nazionale Combattenti (ANC), che aveva, in Lucchesia, un discreto seguito.
L' ANC giocò su queste elezioni tutto il suo peso, anche a livello provinciale, visto la forza che aveva sul territorio di Borgo a Mozzano, formando una lista di "larga coalizione" con rappresentanti di diversi partiti. La lista riuscì a coinvolgere la partecipazione di cittadini che volevano sostenere l'ANC rispetto al Partito Fascista, ma anche diversi oppositori al nscente regime. I risultati delle elezioni del 21 dicembre 1924 per il Consiglio Comunale di Borgo a Mozzano dettero questi risultati: votanti iscritti 3542, votanti effettivi 42%. La lista ANC riportò 877 voti (59%) e il PNF 618 voti (41%). Il giornale "Il Combattente" dell'ANC sottolineò la vittoria, assegnandogli i contorni di una "immancabile controffensiva antifascista". La lista ANC risultò composta da 11 consiglieri, di cui 4 combattenti, 3 democratici appartenenti a Democrazia Sociale), 3 liberali, 2 socialisti unitari, 1 dissidente fascista (una macedonia difficilmente capace di governare il comune). Il Sindaco, avv. Tedice Santini, nominato, come abbiamo visto, nella seduta del 7 gennaio 1925, si dimise nell'immediato, sotto la pressione dei fascisti e della pubblica opinione. Il pretesto, come ricorda ancora la rivista "Documenti e Studi",  fu abbastanza futile (il mancato invio di un telegramma di devozione al capo del Governo da parte del nuovo consiglio comunale nella sua seduta di insediamento).
A maggiore chiarimento di quanto accadde a Borgo a Mozzano in quel particolare frangente, mi appare assai interessante la "minuta" di una lettera, indirizzata al Prefetto, dal Sindaco uscente avv. Enrico Pellegrini il giorno 8 gennaio 1925. Di fatto, da quel testo, emerge che il Sindaco uscente, non ripresentatosi alle elezioni del 21 dicembre 1924, si sentì investito, giustamente, della responsabilità di scrivere al Prefetto, avendo l'eletto Tedice Santini rassegnato le dimissioni dalla carica a cui era stato appena eletto. L'avvocato Enrico Pellegrini, nella missiva al Prefetto del giorno 8 gennaio 1925, scrive espressamente: "...Al tempo stesso che ho appreso le dimissioni suddette, anzi rinuncia, è pervenuta a questo Comune una lettera di dimmissioni protesta di cinque consiglieri della minoranza". E l'avvocato Pellegrini prosegue con una affermazione che bene chiarisce il suo ruolo: "Poichè nella mia qualità di Sindaco uscente, e non esistendo ancora il successore a tale ufficio, non saprei quale provvedimento adottare al riguardo, tanto più che il testo della lettera sembra contenere apprezzamenti di indole delicata e tali da provocare reazioni da parte delle persone alle quali sono diretti, invio alla S.V. la protesta in parola, onde voglia compiacersi esaminare il caso e suggerirmi i provvedimenti da adottarsi". Il Prefetto rispose in data 12 gennaio invitando l'ex Sindaco Enrico Pellegrini "a voler  procedere alla consegna dell'amministrazione alla Giunta stessa", eletta insieme al Sindaco il 7 gennaio. Il Prefetto sottolinea nella risposta che la Prefettura ha reso "esecutoria" la delibera delle nuove nomine, che pertanto sono definitive. Il Prefetto cita  la Giunta e non il Sindaco Tedice Santini, ma non ho  elementi per valutare se lo stesso Sindaco abbia ritirato le "dimissioni o la rinuncia" di cui parlava Enrico Pellegrini nella sua missiva del giorno 8. lettera al Prefetto. Di certo c'è che, a breve, la stessa Prefettura provvederà alla nomina di un Commissario Prefettizio per il Comune di Borgo a Mozzano nella persona del Cav. uff. Romeo Angelelli. 
Mi sono riletto, pubblicandone dei sunti su questo mio sito, i bollettini parrocchiali dal titolo Sprazzi di Luce della Parrocchia di S. Rocco di Borgo a Mozzano, degli anni che vanno dal 1921 al 1925, scritti da un osservatore attento come il Rettore di S. Rocco don Agostino Farnocchia, che era, sicuramente, un sostenitore del Partito Popolare Italiano (vedi Sprazzi di Luce dell'anno 1921, articolo dal titolo "La visita dei nostri deputati), e non ho trovato alcun suo intervento contro il nascente fascismo o a sostegno degli ultimi consigli comunali di Borgo a Mozzano che, evidentemente, non riscuotevano un grande favore popolare, nemmeno rispetto alla Chiesa locale.
Non è da sottovalutare che il penultimo Sindaco era stato l' avv. Enrico Pellegrini,  esponente di una famiglia che, di sicuro, non sempre aveva avuto buoni rapporti con la Chiesa, facendosi vanto della propria laicità. Esponenti della famiglia  Pellegrini, per tutti l'avvocato Pietro (1849-1916), secondo un'opinionoe corrente,erano anche in odore di massoneria. 
Di contro, il Bollettino parrocchiale di S. Rocco, aveva dato, in più occasioni, notizia di azioni di disturbo compiute dai "rossi", come il "Raid provocatorio del deputato socialista Policarpo Scarabello a Borgo a Mozzano" del 23 e 24 novembre 1919 (pubblicato da Sprazzi di Luce dell'anno 1920).
Che nell'opinione pubblica crescesse il consenso verso il fascismo lo testimonia anche un articolo, apparso sempre in Sprazzi di Luce del 1925, nel quale si da notizia di un "Te Teum" cantato nella chiesa di S. Iacopo in Borgo a Mozzano.








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