Il rastrellamento di Vetriano
ARTICOLO IN COSTRUZIONE
Il 12 settembre 1944 un gruppo di abitanti di Vetriano veniva rastrellato dai tedeschi e, con varie vicissitudini, molti di quegli uomini vennero deportati in Germania. In una sosta a Castelnuovo Garfagnana staccarono dalla parete un Crocifisso e fecero un voto...Tutti quegli uomini tornarono sani e salvi a casa, e costruirono una cappella a Vetriano per quel Crocifisso, in località Riottolo.
Di questo episodio serbava memoria un carissimo amico, volontario attivo e donatore di sangue della nostra Misericordia di Borgo a Mozzano, che nato e vissuto a Vetriano, si era poi trasferito nel nostro paese. Di quei fatti tragici mi parlava spesso e mi mostrava anche i documenti che aveva conservato, tra cui una sorta di "libretto di lavoro" che i tedeschi gli avevano assegnato, dove erano registrate le mansioni da lui svolte in Germania. Duilio Guastucci, come altri compaesani rastrellati, era infatti stato più fortunato di altre migliaia di uomini e donne. Assegnato ad un campo di concentramento, Duilio era stato mandato a lavorare in una fattoria, dove mancavano uomini validi, essendo tutti i giovani tedeschi sotto le armi.
Il 12 settembre 1944 un gruppo di abitanti di Vetriano veniva rastrellato dai tedeschi e, con varie vicissitudini, molti di quegli uomini vennero deportati in Germania. In una sosta a Castelnuovo Garfagnana staccarono dalla parete un Crocifisso e fecero un voto...Tutti quegli uomini tornarono sani e salvi a casa, e costruirono una cappella a Vetriano per quel Crocifisso, in località Riottolo.
Di questo episodio serbava memoria un carissimo amico, volontario attivo e donatore di sangue della nostra Misericordia di Borgo a Mozzano, che nato e vissuto a Vetriano, si era poi trasferito nel nostro paese. Di quei fatti tragici mi parlava spesso e mi mostrava anche i documenti che aveva conservato, tra cui una sorta di "libretto di lavoro" che i tedeschi gli avevano assegnato, dove erano registrate le mansioni da lui svolte in Germania. Duilio Guastucci, come altri compaesani rastrellati, era infatti stato più fortunato di altre migliaia di uomini e donne. Assegnato ad un campo di concentramento, Duilio era stato mandato a lavorare in una fattoria, dove mancavano uomini validi, essendo tutti i giovani tedeschi sotto le armi.