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I RAGAZZI DEL CICLOSTILE: io sono stato uno di loro...

Nel settembre 2021 due autori, Adalberto Baldoni e Alessandro Amorese, hanno dato alle stampe un libro dal titolo: I RAGAZZI DEL CICLOSTILE - LA GIOVANE ITALIA, UN MOVIMENTO STUDENTESCO CONTRO IL SISTEMA,  con la prefazione di GIORGIA MELONI -ECLETTICA EDIZIONI SAS.
In quel libro, alle pagine 327 e 328, si parla anche della mia esperienza nella Giovane Italia lucchese, movimento in cui entrai nel lontano 1967.
Ecco il testo:

Interessante, nella rossa Toscana, l'esempio di Lucca dove inizia il suo percorso militante Gabriele Brunini: "Ho sempre vissuto a Borgo a Mozzano e in casa ho respirato ideali in cui mio padre credeva senza tentennamenti. Come i manichei sapeva che esisteva il bene e il male, e per lui il bene era quello in cui aveva creduto nella sua giovinezza. Nemmeno la tragica ritirata di Russia, che aveva affrontato con coraggio e determinazione da alpino del Battaglione Saluzzo della Divisione Cuneense, subendo lo sbandamento e camminando con un piede congelato, aggregandosi alla Tridentina e partecipando alla battaglia di Nikolajewka, gli aveva fatto nascere dubbi. Mi aveva chiamato Gabriele, in onore di un suo amico, Gabriele Zamboni, che aveva aderito alla RSI ed era stato fucilato presso il cimitero di Piacenza il 1 maggio 1945.
Quando sono andato alle superiori ho frequentato l'Istituto Magistrale Paladini di Lucca e, caso davvero strano, mi sono ritrovato in una classe dove i ragazzi erano più delle ragazze. Nel 1967 mi sono iscritto alla Giovane Italia ed ho cominciato a fare politica a scuola, trovandomi insieme ad un altro iscritto lucchese che era Roberto Bonelli. Piacevo ai compagni di classe perchè contestavo i professori antifascisti. Piano piano anche i tanti maschi della mia classe hanno cominciato a darmi una mano, talvolta più per amicizia e cameratismo che per ideologia. E così durante l'anno scolastico 1968/1969 l'istituto Magistrale era diventato una roccaforte di coloro che non aderivano agli scioperi e alle manifestazioni sessantottine. Ricordo che nell'anniversario del 1918 la rivista Storia Illustrata regalava, nel numero di ottobre, una bandiera italiana. Acquistammo un pò di quei numeri e dalle finestre dell'istituto sventolavamo le bandiere per far incazzarre i cortei che passavano per via San Nicolao e minacciavano di forzare il portone della scuola, che noi avevamo chiuso e che presidiavamo dall'interno, pronti a difenderci".


Gabriele Brunini - testo pubblicato il 25 aprile 2022







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