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IL MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO A LUCCA: LE INFORMATIVE AL MINISTERO DELL’INTERNO DAL 1947 AL 1964.

Premessa

Mi è capitato, nell’estate 2022, di avere copia di alcuni documenti riguardanti il Movimento Sociale Italiano lucchese, che sono conservati nell’Archivio Centrale dello Stato in un apposito fascicolo, che reca il numero 195P/42. Si tratta di informative che Prefettura, Carabinieri e Polizia inviavano al Ministero dell’Interno per fornire un continuo monitoraggio e aggiornamento sul Partito che si era costituito a Roma il 26 dicembre 1946 e che aveva avuto come fondatori Giorgio ALMIRANTE, Pino RAUTI e Arturo MICHELINI.. Le informazioni riguardano, chiaramente, le attività del MSI nella provincia di Lucca, dove tra le figure di spicco c’era Danilo RAVENNI, che del MSI era stato sicuramente tra i primi aderenti, se non addirittura uno dei fondatori. Le comunicazioni al Ministero sono scarne, ma assolutamente interessanti, soprattutto per chi, come il sottoscritto, ha conosciuto, sia pure in anni più recenti di quelli oggetto delle informative, alcune delle persone oggetto delle attenzioni dei controlli governativi. Mi piace anche costatare come Prefettura e Forze di Polizia, sostanzialmente, controllavano un partito di persone normali,  che risultavano “di regolare condotta in genere” e ai cui nomi “non figurano sfavorevoli precedenti negli atti d’ufficio” o nei casellari giudiziali. Nessun accenno, nei documenti che vanno dal 1947 al 1964, a comportamenti che potessero destare nelle autorità una qualsivoglia preoccupazione. Anche questi documenti mi hanno confermato che  il Msi fu un partito popolare, interclassista, proletario e borghese. Composto di gente onesta, per bene, che militava contro i propri interessi. Fu il partito del tricolore in piazza, dell’identità sbandierata, l’unico partito nazional-europeo che in modo sfacciato, a volte retorico, coltivò l’amor patrio, quando la stragrande maggioranza degli italiani aveva riposto il tricolore in soffitta. Il Msi fu, certamente, il partito della continuità storica; anzi lo fu prima di tutto. Mentre tutti ribadivano la discontinuità col Ventennio, il Msi rivendicava una linea di continuità nazionale, dal Risorgimento alla Grande guerra e al fascismo, inclusa la Rsi, di cui molti dei fondatori e degli aderenti della prima, avevano vissuto i tragici eventi. Il Msi rappresentò – come ha scritto Marcello Veneziani - l’emisfero in ombra della Repubblica italiana, la faccia nascosta, il desiderio represso, la nostalgia proibita. Non fu il partito dei violenti, alcuni episodi marginali e alcune frange non possono monopolizzare la storia di un partito che ebbe più vittime che aggressori, anzi ebbe il merito di incanalare dentro la politica, dentro il parlamento e le istituzioni, l’esuberanza estremista e la tentazione golpista che allora attraversava mezza Italia. Molti dei giovani, che come me, si avvicinarono alla “fiamma tricolore” erano ben consapevoli degli errori, madornali, che il fascismo aveva fatto, con le leggi razziali, con l’alleanza con il nazismo e con la guerra. Ma erano altrettanto consapevoli che non fosse giusto cancellare dai libri vent’anni di storia e che, fosse ingiusto e troppo facile, archiviare quel periodo come il periodo del “male assoluto”, senza discuterne.
Gabriele Brunini - 25 agosto 2022

LA SEZIONE DI CAMPORGIANO E IL SUO SEGRETARIO
Il primo documento reca la data del 4 maggio 1947 ed è redatto dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ed indirizzato al Ministero dell’Interno – Ufficio di Gabinetto – Roma (Ministro dell’Interno era all’epoca il democristiano Mario Scelba, ndr).  L’informativa, che ha in oggetto “Movimento Sociale Italiano”, riguarda la Sezione del MSI che si è recentemente costituita in Camporgiano (Lucca). Essa conta sette aderenti. Ne è segretario e dirigente lo studente universitario PELLEGRINETTI Guido di Cesare e di Tortelli Lina, nato a Camporgiano il 4 agosto 1920, ivi residente, celibe, sottotenente di complemento di fanteria, in congedo. Dall’informativa si apprende che “il Pellegrinetti, catturato l’8 settembre 1943 dalle truppe tedesche fu internato in Germania, “donde rimpatriò per avere aderito alla R.S.I.. Non prestò però servizio nell’esercito pseudo – repubblicano, perché si rese irreperibile subito dopo il rimpatrio. Imputato di diserzione fu successivamente arrestato e rinchiuso nelle carceri di La Spezia, da dove fu dimesso nell’aprile 1945, in seguito alla liberazione della città”. L’informativa dei Carabinieri, di cui ho riportato il testo  virgolettato, è firmata dal Generale di Divisione Leonetto Taddei.

LA SEZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE A LUCCA. Nella prima informativa al Ministro dell’Interno il Prefetto di Lucca attribuiva al MSI un “indirizzo socialista”.
Il secondo documento è del 11 agosto 1947 ed è redatto dalla Direzione Generale della Pubblica Sicurezza del Ministero ed indirizzata al Gabinetto del Ministro stesso. “Per notizia – recita il testo – si trasmette la seguente nota del Prefetto di Lucca (che all’epoca era il dottor Francesco Ballero, ndr): “”Pregiosi riferire che in questo Capoluogo si è recentemente costituita una Sezione del Movimento Sociale Italiano con sede in questa via Altogradi n.6”. Stupisce il giudizio “politico” che viene dato da Prefetto di Lucca: “Il Movimento –ha sfondo politico, con indirizzo socialista, e intenderebbe organizzarsi come partito politico. Finora – aggiunge l’estensore – non risulta che abbia molto seguito”. Seguono poi i nomi dei componenti la “Giunta Provinciale Provvisoria” del Partito: Ravenni Danilo, di Saltocchio, Segretario Provinciale; Gaddini Ferdinando, di Lucca Via Giunigi 9, Amministratore; Dott. Guerra, componente; Betti Aldo, di Lucca Corte dell’uova 103, Componente; Trionfi Sigismondo, di Lucca Chiasso Barletti 12, Componente; Consani (Associazione Mutilati di Guerra), Componente. L’informativa del Prefetto riferisce poi sulla persona del Segretario Danilo Ravenni: “nato a Cavriglia (Arezzo) il 16.4.1913, domiciliato a Saltocchio – Villa Trenta. E’ insegnante elementare e risiede a Saltocchio dall’8 marzo 1946, proveniente da Seravezza. Risulta di regolare condotta morale, senza precedenti o pendenze penali. Era iscritto al p.n.f., proveniente dalle organizzazioni giovanili. E’ stato segretario del fascio di Seravezza dal 39 al 40, epoca in cui fu richiamato alle armi. Inviato in Africa Settentrionale, venne fatto prigioniero dagli Alleati ed internato in America, da dove ha fatto ritorno nel marzo 1946”.
Danilo Ravenni che ho conosciuto molto bene e con cui sono stato in buona amicizia, è stato maestro elementare e poi direttore didattico. È stato consigliere comunale a Lucca a partire dal 1951, quando per la prima volta il Msi partecipa alle elezioni comunali, eletto continuativamente per 24 anni. E’ stato tra i fondatori del MSI ed amico personale di Almirante e una delle figure di punta dal Partito a Lucca. È stato anche consigliere regionale della Toscana dal 1985 al 1990. È scomparso nel 1992. Era stato prigioniero “non cooperatore” negli USA e, spesso, parlava della sua non facile esperienza nel campo di prigionia.

IL CONGRESSO REGIONALE M.S.I. DEL 1947
Con un dispaccio “riservato urgente” la Prefettura di Lucca, a firma del Prefetto Ballero, in data 24 novembre 1947, informa il Ministero dell’Interno che il giorno 23 novembre, dalle ore 8 alle ore 13,30 ha avuto luogo, a Lucca, “il congresso regionale del M.S.I. cui hanno partecipato i Segretari delle varie sezioni della Toscana, complessivamente 20 persone. Durante il congresso è stata esaminata l’attività che tale movimento dovrà svolgere in vista della prossima campagna elettorale”. Il commento finale del Prefetto è: “Nel corso della riunione non si è avuto a lamentare alcun incidente”. La stessa notizia viene inviata, con altro dispaccio, al Gabinetto del Ministro anche dalla Direzione Generale della Pubblica Sicurezza in data 1 dicembre 1947.

NOVEMBRE 1947, NUOVA INFORMATIVA DEL PREFETTO DI LUCCA AL MINISTRO DELL’INTERNO: RAVENNI E’ UNA PERSONA SERIA E CORRETTA, MA NON E’ BEN VISTA DALLA SINISTRA.
Il 24 novembre 1947 la Direzione Generale della Pubblica Sicurezza trasmette nuovamente al Gabinetto del Ministro Scelba una nota della Prefettura di Lucca che fornisce notizie in risposta ad una nota del Ministero stesso, pervenuta il 5 novembre. Le considerazioni del Prefetto sono le seguenti: il Movimento Sociale Italiano, sia nel Capoluogo che nella Provincia ha avuto finora uno sviluppo modesto; gli aderenti ammontano attualmente a circa 200 elementi, compresi alcuni già facenti parte del Fronte Liberale Democratico dell’Uomo Qualunque; “il Movimento è riuscito ad installare in questa città, via Guinigi 16, la propria sede Provinciale” ed ha costituito altre 5 sezioni nella provincia e, precisamente, a Viareggio, Camporgiano, Vagli di Sopra, Mologno di Barga e Fornaci di Barga; il segretario del MSI per la Provincia ed Ispettore Regionale è il sig. Ravenni Danilo, insegnante elementare, “persona seria e corretta” che è “stimato sia in Lucca che in Ponte a Moriano per le sue doti di studioso e per la sua fattiva attività di insegnante. Politicamente – scrive ancora la Prefettura – specie nell’ambito della sinistra non è ben visto perché già fascista…e personifica oggi una corrente politica che è ritenuta prettamente fascista”. Comunque, conclude la nota prefettizia, “il movimento non ha dato finora luogo a rilievi di alcun genere”.

IL CONGRESSO PROVINCIALE DEL MSI DEL 1949 CON COMIZIO AD 800 INTERVENUTI. NESSUN INCIDENTE.
Un nuovo documento è il telegramma inviato, in data 13/6/1949 dal Prefetto Delli Santi al Ministero dell’Interno – Gabinetto – Ufficio del Telegrafo e della Cifra, alle ore 19.45, per informare che il giorno precedente, domenica 12 giugno “habet avuto luogo nel Teatro del Giglio in questa città congresso provinciale federazione movimento sociale italiano et conseguente comizio pubblico tenuto da vice segretario nazionale Prof. Ernesto Massi che habet parlato per oltre un’ora a circa 800 intervenuti. Nessun incidente”.

1949: NUOVE SEZIONI DEL MSI IN PROVINCIA.
La Direzione Generale della Pubblica Sicurezza con una nota del 23 luglio 1949, firmata “Il Capo della Polizia”, informa il Gabinetto dell’On. Ministro Scelba che sono state recentemente costituite le seguenti sezioni del Movimento Sociale Italiano: Querceta, di cui è segretario Marchi Antonio di Luigi e di Capovani Amabile, classe 1918, di Strettoia, impiegato disoccupato, già iscritto alle organizzazioni giovanili del partito fascista. Ha prestato servizio militare come caporale dei paracadutisti, combattente in Africa Settentrionale, venne fatto prigioniero il 6.11.1942 e rimpatriato il 12.9.1946. Ponte a Moriano del Comune di Lucca: segretario Dinelli Alessandro di Pietro e Del Mugnaio Elisa, classe 1906, di Saltocchio, falegname. Durante il passato regime fascista non svolse alcuna attività politica. Sia il Marchi che il Dinelli sono giudicati dal Capo della Polizia “di buona condotta in genere, senza precedenti né pendenze penali”.

1950: ASSEMBLEA GENERALE DEGLI ISCRITTI DEL MSI DI LUCCA.
Una nota del Prefetto di Lucca, datata 10 novembre 1950, informa il Ministro Scelba che alle ore 21,30 del giorno 9 novembre si è tenuta una assemblea straordinaria degli iscritti del Movimento Sociale nella sede della Federazione, cui hanno preso parte circa 200 persone. “Il dottor Simi, addetto all’Ufficio Stampa e Propaganda del Movimento, dopo aver invitato i convenuti alla calma, stigmatizzava il comportamento del Governo nei confronti del M.S.I. Prendeva poi la parola il Segretario Provinciale DEL GRANDE (Angelino, ndr) il quale faceva presente che se il Governo prendesse la decisione di sciogliere il Movimento, esso risorgerebbe immediatamente sotto altro nome. L’ispettore Regionale RAVENNI Danilo, dopo aver mosso critiche al Ministro dell’Interno per il suo atteggiamento ostile verso il M.S.I., faceva presente che i Democristiani sono convinti che gli appartenenti al Movimento sarebbero contro la Polizia. Tale convincimento, aggiungeva l’oratore, non risponde al vero, in quanto gli iscritti al M.S.I. nutrono simpatia per le Forze dell’Ordine. Terminava il suo dire affermando che il loro nemico è sempre il comunismo, ed invitava i presenti a lottare contro di esso per il bene della Patria e la grandezza dell’Italia. Detta Assemblea – conclude la nota – che aveva termine alle ore 23, senza alcun incidente, si concludeva con l’inno “A Roma” (di Giacomo Puccini, ndr).

19 NOVEMBRE 1950: NEGATO AL M.S.I. IL TEATRO DEL GIGLIO.
Dopo l’assemblea del 10 novembre 1950 nella sede federale, a cui erano presenti 200 persone, il Msi aveva ritenuto opportuno indire una assemblea degli iscritti al Teatro del Giglio, nella domenica 19 novembre; ma come si apprende da un telegramma inviato dal Prefetto Laura al “Ministero Interno Gabinetto e Sicurezza” (in data 18/11/1950 alle ore 13,50), a causa della mancata concessione del teatro comunale, l’assemblea viene prevista nella sede sociale. Il telegramma informa il Ministero che sono state “disposte opportune misure vigilanza”. Nella stessa domenica 19 novembre 1950 il Prefetto,  con ulteriore telegramma spedito alle ore 13, informa il Ministro che “stamani, locale sede MSI ha avuto luogo preannunciata assemblea strettamente privata iscritti sezione Lucca cui sono intervenuti circa 500 aderenti. Oratore Massimo Aureli (esponente romano del Msi, ndr). Nessun incidente”.

1952: SI TIENE IL 6° CONGRESSO PROVINCIALE DEL MSI.
Da un dispaccio del Prefetto al Ministero dell’ Interno del 3 settembre 1952 si apprende che successiva domenica 21 settembre si terrà a Lucca, nel Teatro Comunale del Giglio, il 6° Congresso Provinciale del M.S.I. A presiedere l’assise è stato inviato il Segretario Provinciale missino di Ascoli Piceno Sig. Grilli (Antonio Grilli fu deputato missino per tre legislature, ndr) ed al congresso interverranno i Delegati di tutte le Sezioni della Lucchesia. Il Prefetto informa che “saranno pure invitati i rappresentanti dei vari partiti politici, nonché i rappresentanti della Stampa i quali potranno anche assistere ai lavori del Congresso medesimo. E’ stato dato il prescritto preavviso”. Il Prefetto assicura poi il Ministero che “saranno attuate adeguate misure di vigilanza”.
Il lunedì 22 settembre 1952 il Prefetto invia sollecitamente una dettagliata relazione sui lavori congressuali riferendo, con dovizia di particolari, le posizioni politiche espresse dall’avvocato Antonio Grilli, membro del Comitato centrale del Msi, inviato a presiedere i lavori, che si rifarebbero a quanto scaturito dal 3° Congresso Nazionale dell’Aquila (26-28 luglio 1952, ndr). “Non appoggiarsi al blocco di destra (Democrazia Cristiana), perché la politica interna ed estera seguita dal Governo, non concorda con quella del MSI, né al blocco di sinistra (social comunismo) per le ideologie completamente opposte”. Seguire una via “dritta” fra i due grandi blocchi e lottare per poter realizzare un sistema corporativistico che valorizzi il lavoro e la personalità umana e che inquadri ordinatamente le masse operaie. Così potrà essere elevato il tenore di vita e raggiunto il benessere in “una Nazione attiva e disciplinata, capace di imporsi e farsi rispettare”. La Prefettura riporta poi una polemica del Grilli verso il Presidente del Consiglio (Alcide De Gasperi, ndr) colpevole, a suo dire, di aver usato frasi contro i missini di questo tenore: “non so concepire i giovani del M.S.I. senza stivaloni neri e pugnale”. A giudizio di Grilli – è ancora il resoconto della Prefettura – “queste frasi producono l’effetto opposto alla invocata distensione degli animi”. Il resoconto prosegue riportando l’attacco alla Democrazia Cristiana, colpevole, secondo l’oratore missino, di non aver ottemperato al mandato avuto con le elezioni del 1948, in quanto non ha combattuto e saputo annientare e disgregare il comunismo, “il quale, peraltro, avvalendosi dei fenomeni della disoccupazione, della miseria, della fame, non affrontati e risolti dal Governo, trova terreno sempre più fertile per un lento, ma progressivo ingrossamento delle sue file”. Grilli, come riferisce ancora la Prefettura, ha poi accennato alla questione di Trieste, che non potrà essere risolta con una politica debole. Il congresso, conclude il resoconto prefettizio, si è chiuso ieri a tarda ora, senza alcun incidente.

1954: IL IV CONGRESSO NAZIONALE DI VIAREGGIO DEL MSI.
Dal 9 all’11 gennaio 1954 si svolse a Viareggio il IV Congresso Nazionale del MSI. E’ evidente la preoccupazione della Prefettura di Lucca che il 2 gennaio 1954 manda una comunicazione “riservata – raccomandata” al Ministero dell’ Interno, sia all’Ufficio di Gabinetto, sia alla Direzione Generale della Pubblica Sicurezza. La Prefettura conferma lo svolgimento del Congresso al Cinema Eden e comunica la presenza “dell’ex Maresciallo Graziani (Graziani Rodolfo, ndr), del Comandante Borghese (Junio Valerio, già Comandante della X Mas, ndr) e di altri noti esponenti, nonché dei parlamentari del Movimento stesso. Interverranno altresì  – continua la nota della Prefettura – rappresentanze del movimento falangista spagnolo e di movimenti politici affini della Norvegia, dell’Austria e di altri paesi”. La Prefettura sta monitorando la situazione e informa che i delegati alloggeranno negli alberghi “Belmare”, “Bristol”, “Helvetia” e “Maria Cristina” e in tutta una serie di strutture della città “attrezzate per la ricezione invernale”. Stima che arriveranno a Viareggio un migliaio di persone. In considerazione che “la Versilia è caratterizzata da larghe correnti politiche di sinistra” e vicina alla Provincia di Massa Carrara, “dove dette correnti sono prevalenti nella massa operaia”, la Prefettura chiede che ci sia “un efficiente rinforzo di polizia per assicurare il regolare svolgimento del Congresso stesso”, vista anche la partecipazione al congresso di note figure “della pseudo repubblica di Salò”. Nella nota sono suggerite tutta una serie di interventi che vanno dall’invio di “una consistente riserva di militari” al pattugliamento intenso, diurno e notturno della città.
A questa nota risponde, sollecitamente, in data 5 gennaio 1954 il Capo di Gabinetto del Ministro (che si firma Palamara) che informa la Direzione Generale della Pubblica Sicurezza “dell’intendimento dell’On. Ministro (sempre Mario Scelba, ndr) che la libertà di riunione, da chiunque indetta, non venga per alcun motivo limitata dalle correnti diverse”.
Il Prefetto Laura, con un telegramma del giorno 7 gennaio 1954, ad ore 12.50, informa il Ministero dell’Interno che “partiti estrema sinistra, Anpi, commissioni interne stabilimenti industriali, hanno votato ordine giorno protesta contro svolgimento at Viareggio noto Congresso Nazionale M.S.I. Assicurasi comunque che con forze polizia a disposizione convenientemente alloggiate idoneo locale saranno effettuati efficaci servizi scopo assicurare regolare svolgimento congresso et tutela ordine pubblico”.
Il Congresso si svolse regolarmente senza incidenti di rilievo, a differenza di quanto avvenne a Genova nel 1960, quando il VI Congresso fu annullato per grave turbamento dell’ordine pubblico (Presidente del Consiglio Fernando Tambroni, ndr).

L’ESPULSIONE DAL MSI DELL’ON. DOMENICO LECCISI.
Da un dispaccio inviato al Gabinetto del Ministero dell’Interno, in data 8/4/1954, si apprende che dopo il Congresso di Viareggio del M.S.I. c’è stata  l’espulsione dal Partito dell’onorevole Domenico Leccisi che ha fondato a Roma il “Movimento Sociale Italiano Autonomo”, che dovrebbe raccogliere nelle sue file, secondo quello che scrive il Prefetto Laura, “gli ex fascisti, i dissidenti e gli espulsi dal Msi”. L’onorevole Leccisi è un personaggio importante nelle file del Msi e tra i “neofascisti”, essendo stato uno degli autori del trafugamento del salma del Duce nella notte tra il 22 e il 23 aprile 1946 dal cimitero di Milano. Il Prefetto informa il Ministro che a Lucca non c’è stata alcuna scissione, ma che un tale Montella Angiolino, nato il 3/1/1912 e residente a Lucca, di professione insegnante, già iscritto al MSI ma espulso nel 1949 per “immoralità”, ha ricevuto dall’on. Leccisi l’incarico di costituire il nuovo partito, a cui avrebbero aderito finora solo 7 o 8 persone.
Dopo pochi giorni, il 14 aprile 1954, anche il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri informa il Ministero della costituzione a Lucca di una Sezione del Movimento Sociale Autonomo, “con a capo l’insegnante MONTELLA Angiolino, domiciliato in Lucca, frazione S. Marco, Viale Gramsci, 7, radiato dal Msi nel 1949, in seguito a denuncia per atti di libidine su di un ragazzo tredicenne; successivamente venne assolto con formula piena”. Il Comando informa che al nuovo partito hanno aderito 5 giovani, tre dei quali espulsi dal Msi.

1955: SI TIENE IL 7° CONGRESSO PROVINCIALE DEL MSI. PELLEGRO NISSIM DIVENTA SEGRETARIO DELLA FEDERAZIONE.
Con una lettera del 22.9.1955 il Prefetto di Lucca Zacchi informa il Ministero che “si è recentemente tenuto qui in Lucca nella sede del Movimento Sociale Italiano, il congresso provinciale di detto partito”. Al congresso ha presenziato il Membro della Direzione centrale del Partito Sig. Gian Luigi Gatti. Il segretario provinciale uscente, prof. Nardi Vittorio, ha illustrato le attività svolte. Procedutosi alla elezione del nuovo Segretario provinciale è risultato eletto il Sig. NISSIM Pellegro.
Ho personalmente conosciuto il sig.Rino Nissim (così lo chiamavamo noi) alla fine degli anni ’60 e negli anni ’70, quando ancora rivestiva la carica di “Segretario Federale”: è stato per me una cara persona. Un aneddoto: il Nissim aveva subito una operazione di laringectomia e parlava con una certa difficoltà. Avendo in me un collaboratore di cui si fidava e a cui voleva bene, nell’ambiente della federazione mi veniva attribuito il ruolo di “voce del federale”.

SCIOLTE LE SEZIONI M.S.I. DI CHIFENTI E VILLA BASILICA.
Con lettera del 27.11.1955 il Prefetto informa il Ministero che sono state sciolte le Sezioni del Movimento Sociale Italiano di Chifenti (Borgo a Mozzano) e Villa Basilica, che contavano rispettivamente 30 e 20 iscritti. La decisione, come scrive il prefetto, sarebbe stata determinata “dal mancato appoggio da parte della Federazione Provinciale del Movimento Sociale Italiano e dal disinteresse manifestato nei riguardi dell’attività sezionale da parte della maggioranza degli iscritti”. Diversi iscritti sono stati messi in forza alla Sezione di Lucca.
Nel mio comune di Borgo a Mozzano esisteva anche una sezione del MSI a Valdottavo, che è rimasta aperta fino alla fine degli anni ’70.

I DELEGATI LUCCHESI AL V° CONGRESSO DEL MSI A MILANO.
Il 9 luglio 1956 il Prefetto Zucchi informa il Ministero circa una riunione che si è tenuta nella sede provinciale del MSI di Lucca il giorno precedente, nella quale sono stati nominati i delegati di Lucca al V° Congresso missino che si terrà a Milano nel mese di novembre. Presenti 60 delegati. Alla riunione, presieduta dall’avvocato Piero Mazzoni di Firenze, inviato della Direzione Nazionale, sono stati eletti: rag. Fabio Dini consigliere comunale di Lucca, dottor Vincenzo Pelliccioni Marazzini consigliere provinciale di Lucca, prof. Marcello Nardi consigliere comunale di Viareggio e la signora Tronci di Viareggio.
Anche il Rag. Dini, dipendente della Banca Nazionale del Lavoro, di San Lorenzo a Vaccoli è stata una delle persone che ho ben conosciuto e frequentato nella storica sede del MSI lucchese di Via del Moro n. 2.

GIORGIO ALMIRANTE A LUCCA PRESIEDE IL CONGRESSO PROVINCIALE DEL PARTITO.
Con una lunga relazione di tre pagine il Prefetto Ponzano, in data 18 maggio 1964, aggiorna il Ministero sul “XVI° Congresso della Federazione Lucchese del Movimento Sociale Italiano”, che si è svolto nella sede di via del Moro, 2 il giorno 17 maggio 1964. A presiederlo un personaggio d’eccezione: l’onorevole Giorgio Almirante (in quegli anni Almirante, pur essendo la figura più carismatica del Partito, era all’opposizione interna; Segretario del partito era l’on. Arturo Michelini). Dopo aver portato il saluto della Direzione Centrale del Partito, Almirante parla anche a nome della sua corrente “Rinnovamento”, che è riuscita ad inserire nel Comitato Centrale alcuni suoi sostenitori, tra cui il lucchese Danilo Ravenni (annoverato tra i fondatori del Msi e amico personale dell’on. Almirante, ndr). Ha preso quindi la parola il segretario provinciale Nissim Pellegro (conosciuto anche come Rino, ndr), che tiene una breve relazione sullo stato del Partito in provincia. Segue l’intervento di Cesari Adolfo, Segretario Provinciale del Sindacato Cisnal (che ho molto bene conosciuto perché mio padre faceva parte del Sindacato Cisnal, lavorando al Cotonificio Oliva di Piaggione e perché “Foffo” Cesari aveva una zia ad Oneta, il paese della mia famiglia, ndr).
Sono quindi seguiti numerosi interventi – come si evince dalla comunicazione della Prefettura – tra cui quelli di Martinelli Ilio Lelio (che ho conosciuto molto bene, ndr). L’assemblea ha infine proceduto alla elezione del Segretario Provinciale confermando il Nissim.
Nel pomeriggio – prosegue l’informativa della Prefettura – presieduta da Almirante, si è tenuta una riunione riservatissima dei membri del comitato centrale del M.S.I. della Toscana. Vi hanno partecipato l’avv. Rovai di Firenze, i dottori Vestri e Niccolai, rispettivamente di Arezzo e Pisa, (Giuseppe “Beppe” Niccolai 1920-1989 – di Pisa - è stato deputato missino per due legislature, ndr), nonché Nissim Pellegro, Martinelli Ilio Lelio, Ravenni Danilo e Pelliccioni Marazzini Vincenzo, tutti di Lucca. Almirante ha informato i presenti della sua intenzione di presentare la candidatura alla carica di Segretario Nazionale del Partito.

LE INFORMAZIONI DELLA PREFETTURA SUI DIRIGENTI DEL MSI LUCCHESE ELETTI AL XVI° CONGRESSO PROVINCIALE
La Prefettura non perde occasione per far avere al Ministro dell’Interno le informazioni sul Movimento Sociale e sui suoi dirigenti. Dopo lo svolgimento del XVI° Congresso Provinciale (presieduto da Almirante), in data 17 giugno 1964, vengono inviate “le informazioni sul conto dei nuovi dirigenti della locale federazione del M.S.I. SEGRETARIO PROVINCIALE Nissim Pellegro fu Claudio e di Coppini Gemma, nato a Perugia l’11 ottobre 1907, residente a Lucca, risulta di regolare condotta in genere; al suo nome non figurano sfavorevoli precedenti negli atti d’ufficio. Impiegato del locale Ufficio Imposte di Consumo, dal 1955 ricopre la carica di segretario federale del MSI. In pubblico gode di buona considerazione. VICE SEGRETARIO PROVINCIALE Dini Fabio fu Amedeo e di Francesconi Ines, nato a San Lorenzo a Vaccoli l’8 luglio 1920, ivi residente, risulta di buona condotta in genere; al suo nome non si rilevano sfavorevoli precedenti negli atti di ufficio e nel casellario giudiziale. Ragioniere, impiegato della locale sede della Banca Nazionale del Lavoro, dal 1958 ricopre la carica di vice segretario del MSI. E’ stato eletto consigliere comunale di Lucca. Della GIUNTA FEDERALE fanno parte: Martinelli Ilio Lelio residente a S. Anna Lucca, Pelliccioni Marazzini Vincenzo fu Ferdinando e fu Baldacci Cristina, nato il 23 maggio 1907 a S. Romano Garfagnana, ivi residente. Laureato in chimica, di floride condizioni economiche, è ben considerato in pubblico. Iscritto al MSI dalla costituzione, da vari anni fa parte della giunta federale lucchese. Fino alle amministrative del 1956 – recita ancora la nota della Prefettura – ricoprì la carica di Sindaco del Comune di S. Romano Garfagnana. Nieri Gianfranco residente in frazione Lammari di Capannori, versa in agiate condizioni economiche, in pubblico è ben considerato. Briganti Giuseppe residente a Lucca in via Fontana, 23, commissionario del locale mercato all’ingrosso, in pubblico è ben considerato. Valentini Marta residente in frazione Villa a Roggio, cura l’organizzazione del settore femminile. Nazzarri Danilo residente a S. Angelo in Campo (Lucca), rappresentante di commercio, vive in agiate condizioni economiche. Del Bianco Umberto residente a S. Marco (Lucca), ragioniere, cointeressato in una azienda locale che produce filai, vive in agiate condizioni economiche, in pubblico è ben considerato. Pellegrinetti Mario residente a Camporgiano, insegnante elementare, in seno al MSI cura il settore culturale.

Terminano qui i documenti sul Movimento Sociale Italiano che ho voluto riportare nella loro completa stesura come semplice contributo alla storia di un Partito che ha segnato e condizionato assai la mia vita.
Gabriele Brunini
 
 
 
 
 
 
 
 







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