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IL MIO DISCORSO A VALDOTTAVO DEL 16 NOVEMBRE 1997

Cari concittadini di Valdottavo,
Vi ringrazio sentitamente della Vostra presenza così numerosa a questa cerimonia di oggi.
Saluto e ringrazio sentitamente per essere intervenuto, nonostante altri concomitanti impegni,   Sua Eccellenza il Prefetto di Lucca dott. Angelo Tranfaglia che onora con la sua presenza questa cerimonia e premia questo operoso paese di Valdottavo.
 Saluto le rappresentanze dei Comuni vicini di Bagni di Lucca, di Barga, di Fabbriche di Vallico e di Pescaglia.
 Saluto le autorità tutte presenti; le rappresentanze dei combattenti e reduci, le associazioni d’arma, i rappresentanti delle forze armate e della gloriosa “Folgore”.
  Un saluto tutto particolare voglio rivolgerlo ai ragazzi delle scuole del nostro comune, agli insegnanti ed ai capi istituto che hanno accettato questo nostro invito e sono qui , oggi, a festeggiare il bicentenario del Tricolore ed a onorare, assieme agli adulti, i caduti per la Patria.
Questa cerimonia, come già è stato ricordato, vede due momenti, entrambi significativi ed importanti: la celebrazione dei duecento anni della nostra bandiera ed la commemorazione dei caduti che si svolgerà al Sacrario Comunale dei caduti e dispersi di tutte le guerre.
Sacrario che fu dichiarato “comunale” appena un anno fa.
  Con una scelta importante.
Quella di dare capacità di rappresentanza a tutte le frazioni del territorio comunale, nella loro specificità.
 Cercando di superare campanilismi antichi e dare uguale dignità a tutti  i paesi del Comune.
 E continuiamo a farlo con Valdottavo, nell’occasione del Bicentenario del Tricolore.
 Festeggiandolo qui e dedicandogli una piazza nel cuore del paese, una piazza importante perchè qui si affaccia quel teatro, così caro a tante generazioni di Valdottavo, che diventerà il “TEATRO” di tutto il territorio comunale.
Approfitto di questa occasione importante per annunciare, finalmente, che ogni ostacolo è superato e che il Teatro diventerà patrimonio comunale. Il Consiglio comunale è già stato convocato per deliberare l’acquisto venerdì prossimo 21 novembre. E’ stata una scelta impegnativa finanziariamente che è stata resa possibile anche dalla collaborazione dei proprietari dell’immobile che, pubblicamente, ringrazio per la disponibilità che, nella trattativa, hanno voluto dimostrare comportandosi da Valdottavini autentici.
Anche l’acquisto del Teatro, come dicevo prima, contribuisce a dare dignità ed importanza ai paesi del nostro Comune, superando quell’idea che tutto e solo si faccia nel Capoluogo.
 Borgo a Mozzano, come ho sempre sostenuto,  è l’insieme dei  diciotto paesi che lo compongono e dei suoi 7500 abitanti.
Anche la scelta di dare un nome solenne come quello del nostro Tricolore a questa piazza significa dare considerazione ad un paese. E’ stata una scelta di cui mi assumo tutta la responsabilità, anche se l’ho decisa assieme alle associazioni combattentistiche e d’arma di Valdottavo, ed  informando, correttamente, della decisione il Presidente del Comitato Paesano.  E l’ho fatto nella più tranquilla convinzione di aver fatto una cosa giusta. 
 Non credo di aver offeso nessuna sensibilità a intitolare una piazza che non aveva nome e che ognuno chiamava a proprio piacimento con i nomi più disparati ed anche buffi.
  Sono convinto  che al di là delle discussioni tra favorevoli e contrari, che hanno animato un po’ la settimana, la gente seria ed operosa di Valdottavo sia fiera dei valori profondi che il Tricolore rappresenta.
 Valori che danno dignità ad un popolo e lo fanno essere Nazione unita e solidale.
 Ecco perché celebrando i due secoli della nostra Bandiera abbiamo voluto lasciare un segno significativo; e non potevamo farlo in un luogo che significativo non fosse.
  Ed abbiamo voluto qui i giovani delle nostre scuole,  per offrirgli la nostra bandiera Tricolore che è il simbolo più semplice e visibile dell’unità nazionale che è stata sognata per secoli e che è stata conquistata e difesa con il sacrificio di tantissimi caduti che oggi onoriamo degnamente.
Assieme al Tricolore offriamo ai giovani la bandiera d’Europa che deve diventare per loro e per noi il simbolo di una Patria più grande da amare  con la stessa forza con cui i caduti che oggi onoriamo hanno amato l’Italia.
Grazie di cuore a tutti coloro che, con il loro impegno hanno permesso di vivere, oggi, a Valdottavo questa significativa e bella  giornata.
 Gabriele Brunini Sindaco







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