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"SPRAZZI DI LUCE", NOTIZIARIO DELLA PARROCCHIA DI SAN ROCCO DI BORGO A MOZZANO: il 1920

L'annata 1920 di "SPRAZZI DI LUCE"
Sono presenti i numeri di gennaio, luglio, agosto, settembre, ottobre, dicembre.
Il numero di gennaio si apre con un articolo del Rettore Farnocchia che spiega come il Bollettino Parrocchiale "SPRAZZI DI LUCE" sia giunto al terzo anno di vita.
Annuncia anche che sono 40 gli iscritti al Circolo Giovanile della Parrocchia di San Rocco.

Le campane di San Rocco
Ricorda anche che il 20 luglio 1919 fu benedetta la campana rifusa dalla ditta Lera di Lammari, a cui fu posto il nome SANTA MARIA, padrini i coniugi Luigi e Orsola Nicolai (pesa 510 kg.).
l'8 dicembre 1919 furono invece benedette le due campanelle rifuse ed ingrandite dalla medesima ditta Lera. Una di kg. 107,500 col nome SANT'ANNA (padrini Leonildo e Ginetta Marchesini) ed una di kg. 73,300 col nome S. GIUSEPPE (padrini Dionisio Marcucci e Zoraide Magnani).

Raid provocatorio del deputato socialista Policarpo Scarabello a Borgo a Mozzano
Il bollettino "Sprazzi di Luce", edito dalla Parrocchia di S. Rocco, ci informa di un episodio di tensione politica che caratterizzava il primo dopoguerra e che coinvolgeva anche i nostri paesi.
Nei giorni 23 e 24 novembre 1919  furono celebrati solenni suffraggi per tutti i caduti in guerra delle due parrocchie di Borgo a Mozzano (S. Iacopo e S. Rocco). Nel pomeriggio del giorno 23 si verificò, dice il Bollettino, "un incidente provocato dal contegno di un neo deputato socialista - l'on. Scarabello di Verona - il quale, passando con alcuni ferrovieri davanti alla chiesa in cui si cantava l'ufficio dei morti, pronunziò frasi irriverenti".
Il personaggio politico di cui parla "Sprazzi di Luce" era il deputato socialista Policarpo Scarabello che morirà a Verona dilaniato da una bomba a mano che, forse,  lui stesso voleva lanciare contro i fascisti; era il 4 novembre 1920.
Il bollettino borghigiano  riporta che il deputato "fu subito allontanato e accompagnato alla stazione di Borgo a Mozzano con urla e invettive".
Alla sera - scrive ancora il bollettino - al suono della Marcia Reale, fu fatta per le vie di Borgo a Mozzano "una dimostrazione di protesta contro il socialismo". La partecipazione completa della popolazione - scrive ancora "Sprazzi di Luce", impresse alla pietosa cerimonia di suffragio e al corteo di protesta contro il deputato socialista Scarabello "un carattere di solennità e di grandiosità indimenticabile".

Un periodo sfortunato per le campane
Il numero di gennaio 1920 di "Sprazzi di Luce"  informa che la sera del 25 novembre 1919, la campana maggiore del campanile di S. Iacopo si ruppe. Pochi giorni dopo si si ruppe anche un' altra campana di quella parrocchia.
Il Proposto di S. Iacopo di Borgo a Mozzano era, al tempo, Don Carlo Lencioni (vedi foto cliccando su immagini).

Il Bollettino da notizia che l'avv. Tedice Santini, Giudice del Tribunale Militare di Livorno, appartenente alla importante famiglia di San Rocco di Borgo a Mozzano, il cui ingresso del palazzo è proprio sulla piazza della chiesa, è stato nominato Cavaliere della Corona d'Italia.

Fatti storici della Parrocchia di San Rocco di Borgo a Mozzano riportati da "Sprazzi di Luce"
Come aveva annunciato Don Farnocchia nel primo numero del Bollettino dell'anno 1919, nel numero di agosto 1920 si ritrovano citati fatti storici e realizzazioni di opere d'arte avvenute nei secoli precedenti e, soprattutto, in quello che fu, a mio avviso, il secolo d'oro della Parrocchia: il XVIII secolo.
Le notizie citate derivano in gran parte dalle "CRONACHE DEL SANTINI " e dal "LIBRO DI MEMORIE" del Parroco don Luigi Simoni che, comunque, si era rifatto alle "CRONACHE" suddette.

1728: Accademia in onore di Mons. Arcivescovo Bernardino Guinigi
Il primo fatto storico citato (a meno che nei numeri mancanti del Bollettino ce ne fossero altri) è la visita pastorale di Mons. Arcivescovo di Lucca Bernardino Guinigi alla chiesa di San Rocco di Borgo a Mozzano, durante la quale fu fatta una bellissima "accademia musicale" in onore dell'illustre ospite, da parte di "diversi dilettanti di suono e di canto di questo paese". Il luogo scelto fu la zona della porta laterale della chiesa dove, dice il Bollettino, non esisteva la capanna appartenente un tempo alla famiglia Triaca, poi all'esattore Casci, indi al Cav. Gilles, poi al dottor Salvi (ed oggi alla famiglia Paladini/Francesconi).

1731: astraco in pietra davanti alla chiesa di S. Rocco di Borgo a Mozzano
Fu fatto fare da Pier Angelo Particelli di Corsagna l'astraco di pietre battute davanti la porta maggiore della chiesa, delimitato da capitelli anch'essi in pietra, con catene.

1735: la strega
Nel 1735, scrive il Bollettino, Domenico Capanna (ma io penso sia Campana) fece una colossale statua di legno, che fu chiamata la strega, la quale serviva per i fuochi  artificiali la vigilia di San Rocco.

1733: la grande scalinata di legno per l'esposizione del Santissimo
Nel 1733 la Compagnia di San Rocco di Cerreto di Sotto, col concorso di benefattori, volle rendere più decorosa l'esposizione del Santissimo nelle quarant'ore con una nuova sontuosa scalinata, tutta intagliata e dorata "ad oro buono", opera dell'intagliatore Alessandro Santini di Cerreto di Sotto (vedi foto nelle immagini).
La suddetta scalinata è stata rimontata nel 2015 e, mentre scrivo queste note, è tutt'ora montata, bellissima nella sua sontuosità (oggi è il 10 settembre 2017).
Lo scultore Alessandro Santini, appartenente ad una famiglia di intagliatori bravissimi, è l'autore anche del Crocifisso di legno che si trova in uno degli altari della chiesa di San Francesco del convento di Borgo a Mozzano. Artisti di casa Santini hanno realizzato gli altari in legno della suddetta chiesa del convento ed anche nella chiesa del Crocifisso di Barga.

1743: fu fatto il simulacro della Vergine dei Dolori della chiesa di S. Rocco di Borgo a Mozzano
Il Bollettino del settembre 1920 continua la pubblicazione dei fatti storici della Parrocchia e cita la costruzione del simulacro della Vergine dei Dolori, "opera del celebre scultore Zanotti di Bologna, domiciliato a Lucca". Sempre il Bollettino riferisce che quella statua "piacque tanto sì il delineamento del volto, sì la gentilezza delle mani che ritrovandosi in  tal tempo casualmente in Lucca un cavaliere inglese voleva, a qualunque costo di buona somma di zecchini, farne acquisto per convertirla in uso profano". Il colorito della carne fu dato da un pittore eretico di Sassonia, che abitava in Lucca, detto il Sassone; ma il colore, aggiunge il testo del Bollettino, ha perduto ora la sua naturale vivacità e presa qualche macchia a causa dell'umidità sofferta varie volte in occasione della processione di Gesù Morto nella sera del venerdì santo, che si era soliti fare nella Parrocchia di S. Rocco di Borgo a Mozzano. La barella per portare il simulacro fu costruita in paese.
Il bollettino del settembre 1920 riporta anche la notizia che, nel 1745, il Parroco di s. Rocco chiese al Santo Padre la facoltà di celebrare nella terza domenica di settembre di ogni anno la Messa e l'Ufficio proprio de'  Dolori di Maria, sotto rito di doppio maggiore, come si pratica dai Padri Serviti; il Papa accordò la cosa con "benigno rescritto" datato 4 settembre 1745.

Il terremoto del 7 settembre 1920
Il Bollettino "Sprazzi di Luce" dell'ottobre 1920 da la notizia della "formidabile scossa di  terremoto" che il giorno 7 settembre fu avvertita anche a Borgo a Mozzano e che colpì, particolarmente, zone della Lunigiana e della Garfagnana. "Noi - scrive il Bollettino - non avemmo a lamentare che danni lievissim, cioè la caduta di qualche comignoloe lesioni in alcune case e nelle chiese; ma lo spavento fu terribile e molti, per più notti, dormirono all'aperto".
Il Bollettino non cita che a Gioviano e Partigliano caddeto i campanili, danneggiando significatamente quelle chiese.
Cita invece che le Misericordie di Borgo a Mozzano, Diecimo e Dezza organizzaro questue a domicilio, "recandosi poi nei paesi colpiti a distribuire viveri e indumenti".
La Misericordia di Borgo a Mozzano si recò anche con il proprio carro lettiga trainato dal cavallo a prestare soccorso alle popolazioni della Garfagnana colpite. Fu la prima attività di "protezione civile".

Il Rettore don Farnocchia, nel numero di ottobre 1920, si lamenta perchè a causa del terremoto la grande festa dell'Addolorata non fu assai solenne, anche a causa dell'assenza del predicatore, il domenicano Padre Luigi Grifoni, che non venne per paura del terremoto. Il commento di Don Farnocchia è caustico, a proposito del domenicano: "che ci sia, ciascun lo dice, dove sia, nessun lo sa".

Consolante, secondo il Bollettino, è stato il successo della fiera di beneficienza "pro pavimento della chiesa".

L'anno 1920 si chiude con il bollettino del dicembre nel quale tutta la pagina è occupata da una polemica del Rettore Don Farnocchia contro il socialismo e contro la sezione socialista che, evidentemente, in quel periodo, è nata a Borgo a Mozzano. La lunga dissertazione del Rettore si conclude con queste considerazioni: "Dunque i socialisti non vogliono Dio, la religione, la Chiesa, Nostro Signore Gesù Cristo, il Papa, i Preti. Rinunziano al Paradiso per un bicchiere di vino, e promettono il paese della cuccagna ai...poveri illusi !".








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