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FRANCESCO LOTTI, IL POTENTE SEGRETARIO POLITICO DEL FASCIO BORGHIGIANO. Miscellanea di notizie trovate tra i suoi documenti.

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Quando si parla del periodo fascista e dei personaggi di quel periodo, a Borgo a Mozzano, viene sempre evocato il ragionier Francesco Lotti, segretario politico del fascio borghigiano, dalla fondazione fino al 1942, quando lo stesso è andato volontario in guerra, partecipando alla campagna di Russia, dove è scomparso.
Lotti risulta iscritto al Fascio di Combattimento di Borgo a Mozzano dal 1 marzo 1921.


Corrispondenza tra camerati dell' anno 1921. Una lettera, datata 1-12-1921, giunge a Francesco Lotti su carta intestata del "Fascio Pisano di Combattimento". La firma della lettera è illeggibile ma, sicuramente, è scritta da persona che con Francesco Lotti ha grande familiarità e, di sicuro, ha avuto con lui un periodo di frequentazione politica. Colui che scrive si trova al momento a Genova, anche se mantiene l'iscrizione al Fascio di Pisa. In apertura di lettera scrive che negli ultimi tempi ne ha "avute di tutti i colori", ma aggiunge "eccetto il rosso che amo e venero solo in compagnia del bianco e del verde". Dichiara che a Pisa fu uno dei primi fascisti e che a Genova si trova a disagio perchè lì "i fascisti sono tutti quattrinari che fanno i fascisti per sport, perchè essre fascista è chich, è di moda". A cocnlusione scrive: "del resto resto in attesa di una lettera del mio comandante (un consiglio del quale anche in politica sarà un ordine per me) che stando rigidamente sull'attenti...abbraccio affettuosamente". Il comandante per chi scrive è Francesco Lotti. (7)

Un duello alla sciabola. In data 31 ottobre 1929 VIII alle ore 10, in una villa presso Lucca, Francesco Lotti partecipa come assistente di un duellante ad uno scontro di sciabola tra il dottor Cino Bendinelli e il Sig. Pietro Ricci. Il primo assistito dal rag. Francesco Lotti e dal dottor Beniamino Fabbri e il secondo assistito dal conte Raffaello Sardi e da Aristocle dott. Berrettini. Assistevano allo scontro anche il dottor Roberto Lumini per il dottor Bendinelli e il dottor Pellegrino Ragghianti per il sig. Ricci. Dirigeva lo scontro per unanime designazione il Sig. Maestro Cav. Caimi. Del duello che si interrompe per una ferita ricevuta al braccio dal dottor Bendinelli viene redatto un preciso verbale, firmato da tutti i presenti.(8)
Il verbale del duello viene inviato anche all'istituto del Nastro Azzurro Sezione di Lucca che, con lettera del 1 novembre 1929 ringrazia con lettera il Rag. Lotti e il dottor Fabbri.(8bis)

Scorrendo le riviste "Documenti e Studi" dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età contemporanea ci imbattiamo spesso nel nome di Francesco Lotti. Lo troviamo infatti tra i membri del Direttorio Provinciale del PNF eletti nei congressi del 8 luglio 1923 e del 24 gennaio 1926 (VII Congresso).

Gli iscritti al Fascio nel 1924. Sempre dalla rivista Documenti e Studi (n. 18/19) del 1996, troviamo indicate le Sezioni del Fascio del comune di Borgo a Mozzano con i relativi iscritti: Borgo a Mozzano 70, Corsagna 26, Domazzano 25, Gioviano 31, S. Romano 30, Valdottavo 87, Diecimo 50. Totale 319.

Intervento di Francesco Lotti per la nomina a Podestà di Borgo a Mozzano di Giuseppe Bacci di Corsagna. Nella corrispondenza del Lotti c'è un carteggio dell'anno 1930 (4) con cui lo stesso sollecita a Carlo Scorza la nomina di Giuseppe Bacci alla carica di Podestà di Borgo a Mozzano, cosa che poi avvenne.
La lettera di sollecito anche abbastanza risentita è del 13.8.930 VIII. Scorza in persona risponde da Roma in data 20 Agosto 1930 VIII scrivendo al Segretario Politico del Fascio di Borgo a Mozzano : Caro Lotti, stai tranquillo. Ti posso assicurare senza altro di essermi occupato personalmente perchè la proposta Bacci sia varata al più presto. Confida dunque nel mio interessamento più vivo. Cordiali saluti. CARLO SCORZA. Nel carteggio c'è anche una lettera del Segretario Federale della Lucchesia Nieri che, in data 5.8.1930 VIII scrive: Caro Lotti stai tranquillo domani 6 agosto parte la proposta della quale abbiamo parlato ieri. Saluti affettuosi tuo Nieri.
Una annotazione: Giuseppe Bacci, negli anni del dopoguerra, è stato un autorevole esponente della Democrazia Cristiana di Borgo a Mozzano.

Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia. Con lettera del 13 ottobre 1930=VIII dell'era fascista il Capo di Gabinetto del Ministro dell'Interno comunicava al "Cav. Rag. Francesco Lotti, Rettore della Provincia di Lucca", l'attribuzione della onorificenza di Cavaliere nell'Ordine della Corona d'Italia (2)

Tra i documenti del carteggio di Francesco Lotti, che mi è stato consegnato ci sono anche due lettere scritte dall' Architetto Domenico Martini, di Borgo a Mozzano, in onore dello stesso Lotti.

La prima è datata 17 aprile 1930 ed è un "RITRATTO DEL RAGIONIERE FRANCESCO LOTTI". Scrive il Martini: Francesco Lotti mi compare in vista: Ragioner, Fiduciario, Podestà, soggetto di specchiata probità; dalla prim'ora milite Fascista. Egli nmarciò di Roma alla conquista, in appresso con ..., fedeltà seguì il Partito con attività ed oggi vi risplende in prima lista. Ha robusta ed armonica struttura, viso largo, gioviale, rubicondo, alta oltre alla media la statura. Gode beatamente questo mondo, dove ci fa magnifica figura, e conta di goderlo sino in fondo. Borgo a Mozzano
17 Apr. 1930 D. Martini


Questo il testo della seconda lettera, datata 17  Nov. 1933:
FRANCESCO LOTTI è un valoroso, fervido Fascista. Fé la gran guerra volontariamente, indi marciò di Roma alla conquista per la salute della nostra gente. In balia di un regime nichilista, ella giacea, inetto, negligente del popolo italiano in mala vista; demolito oggimai felicemente. Devoto per la vita al Mussolini, che l'Italia novella riconduce ai fasti luminosi dei Latini, darebbe anima e corpo per il Duce. Qui nell'avito Esare Paese, è promotor di generose imprese.
17 Nov. 1933 Dom. Martini


Una lettera firmata da Moroni. Tra i documenti c'è una lettera della Confederazione Fascista degli Agricoltori Unione Provinciale di Lucca a firma del Presidente Moroni, datata Lucca 10 marzo 1938=XVI (6). Dovrebbe trattarsi di Edoardo Moroni, che fu Ministro dell'Agricoltura nella RSI, che aveva sposato a Borgo a Mozzano la Signora Mariannina Giorgi ed era iscritto al Fascio di Borgo a Mozzano. La lettera è questa: Caro Lotti Ti rimetto la lettera ricevuta da S.E. Balbo pregandoti di volermela ritornare. Tanti cordiali saluti MORONI
Chiaramente non c'è la copia della lettera ritornata. Sarebbe stato bello conoscerne il contenuto.

La campagna di Russia. Francesco Lotti partecipa da volontario alla campagna di Russia, come Maggiore dei Bersaglieri nella Divisione Pasubio. Di lui mi ero occupato, insieme all'amico Marcello Martini, quando scrivemmo il libro DAL SERCHIO AL DON SOLO ANDATA, Vanzi Editrice, gennaio 2010,  riportando le storie degli oltre 80 borghigiani caduti o dispersi nella campagna di Russia.Secondo quanto ci riferì il figlio Giampaolo Lotti il padre partì con l'Armir per il fronte russo nel luglio 1942, con il grado di tenente colonnello dei bersaglieri. Faceva parte del Quartier Generale del Comando della Divisione Pasubio. Dichiarato disperso in combattimento il 31 gennaio 1943 è medaglia al Valor Militare. In data 24 marzo 1989 la Presidenza del Consiglio dei Ministri comunicò che"...Lotti Francesco già dichiarato disperso deve ritenersi perito in data 31 gennaio 14943 in Russia per eventi bellici".
L'esame dei documenti che sono stati visionati nel 2021 mi permette di fare alcune correzioni: già alla data del 18 giugno 1942 il Lotti era in Russia e il suo grado era di "maggiore".
Il 18 giugno 1942 il Maggiore Lotti è Comandante del Presidio di NOVO-GORLOWKA del COMANDO DIVISIONE AUTOTRASORTABILE PASUBIO e indice una riunione per il giorno 19, alle ore 18,30, di tutti i comandanti dei reparti (1ter). 
Sempre il 18 giugno 1942 XX un gruppo di soldati scrive al Signor Maggiore Lotti una lettera scherzosa di saluto ringraziandolo per aver offerto una bevuta ai suoi subalterni. La lettera porta indicata la località di Rikowo (1quater).
Il 14.11.1942 (la data indicata sulla lettera è 14-11-XXI) scive alla propria famiglia questa lettera:
Carissimi, sono arrivato a ...illeggibile...e sto prendendomi un poco di riposo dopo un viaggio lungo ed estenuante. Avevo avuto qualche disturbo ma ora mi sento ristabilito. Il freddo è già discreto ma è ancora sopportabile. Ad ogni modo io sono ben coperto ed ho ancor meglio da coprirmi. Non ho bisogno di nulla sia di lana che di altro. Sempre che possa avere un pò di sigarette mi faranno piacere. Fra qualche giorno avrò un nuovo incarico e ve ne darò notizia. Io spero che la salute mi regga per fare il mio dovere fino in fondo. State tranquilli. Salutate ci mi ricorda. Baci  Franco (1)

Il ruolo di Francesco Lotti nella Divisione Pasubio. Una lettera del Comando Divisione AT "Pasubio" datata 13 novembre 1942 dichiara che il Maggiore bersaglieri complemento LOTTI FRANCESCO presta servizio presso questo reparto di divisione mobilitato dal 12 maggio 1942 XX°. Si rilascia ad uso fiscale. La lettera è firmata dal Tenente Colonnnello Capo di Stato Maggiore Umberto Ricca.

Scheda Epurativa di Lotti Francesco. Tra i documenti che mi sono stati mostrati, che erano conservati dalla famiglia, c'è anche la "scheda epurativa", dattiloscritta, redatta dall'Alto Commissariato per l'applicazione delle sanzioni contro il fascismo". (3) Essa contine la scheda personale con i dati: LOTTI FRANCESCO paternità Alfonso, nato a Borgo a Mozzano il 21 maggio 1896 domicilio Borgo a Mozzano, Ragioniere Comunale, coniugato, ha figli, iscritto al Partito Fascistaq antemarcia, squadrista, Marcia su Roma,Sciarpa Littorio, Membro del Direttorio Federale, Componente di Commissione Federale di Disciplina, Ispettore Federale, Segretario Politico, Membro di Direttorio del Fascio, ha tenuto molti discorsi di carattere politico, Maggiore dell'Esercito, è stato volontario in Russia. Non ha aderito al P.F.R perchè era in Russia.
Seguono le osservazioni del Capo dell'Amministrazione Comunale, che sono firmate dal Sindaco della Liberazione Tonelli. Il dipendente è stato assunto con regolare concorso. E' stato un fascista con tutti i requisiti, membro della Federazione Fascista più volte e più volte ispettore di Zona. Intimo di Carlo Scorza, ne eseguiva ciecamente gli ordini. Fondatore di Fasci. persecutore spietato degli antifascisti sino a portarli alla fame. Imponeva la sua volontà con prepotenza, le minacce e il manganello. Responsabile di tutti gli atti commessi dai fascisti della zona dai quali era temuto ed obbedito senza discussioni. Ha ostacolato con tutti i mezzi l'opera degli amministratori del Comune ai quali imponeva sempre la sua volontà. Era soprannominato "Il Duce".
Segue la decisione della Commissione Provinciale per l'epurazione dei dipendenti degli enti locali che risulta così composta: De gennaro dott. Giuseppe Presidente e Sansoni rag. Francesco.
La Commissione visti gli atti, considerato che Lotti Francesco fu Alfonso, risulta in modo non dubbio che nella sua attiva partecipazione alla vita politica del fascismo abbia dato prova di grave faziosità fascista contemplata dall'art. 1 del D.LL. 9.11.45 n. 702, dichiara la incompatibilità alla permanenza in servizio del medesimo Lotti Rag. Francesco del Comune di Borgo a Mozzano. Lucca 15-1-1946. La dichiarazione è firmata da De Gennaro, Sansoni ed anche da Mancini.
Segue una deliberazione di Pietro Mori, Delegato per la Provincia di Lucca dell'Alto Commissario aggiunto per l'epurazione che: visti gli atti dai quali risulta che il nominato è stato ANTEMARCIA-SQUADRISTA-MARCIA SU ROMA-SCIARPA LITTORIO-FASCISTA FAZIOSO, visti una serie di articoli dei decreti 159/44 e 285/44, chiede che Lotti Francesco sia sottoposto a giudizio di epurazionee riscontrati gli estremi di faziosità lo propone per la dispensa dal servizio e rinvia gli atti alla Commissione di Epurazione di I° grado per la decisione. La firma di Pietro Mori porta la data del 10 ottobre 1945 (Lucca).
Alla fine della scheda c'è una dichiarazione del Brigadiere Comandante la Stazione di Borgo a Mozzano dei Reali Carabinieri (Legione Territoriale di Livorno),  tale Brilli Altero, che scrive all'Alto Commissario delle Sanzioni contro il fascismo: Lotti Francesco Vincenzo Giovanni di Alfonso e di Brunini Giulia, nato a Borgo a Mozzano il 25.5.1896, ivi residente, ragioniere, risulta di buona condotta morale e senza precedenti e pendenze penali. Il predetto era iscritto al P:N:F: ed insignito delle seguenti benemerenze fasciste: antemarcia, squadrista marcia su Roma, sciarpa littorio. Ha ricoperto le seguenti cariche fasciste del Comune di Borgo a Mozzano - Segretario Politico e Ispettore di Zona. Di idee filofasciste convinto, tanto è vero che il medesimo chiese ed ottenne di essere arruolato volontario per andare a combattere in Russia, per quanto potesse averne fatto a meno. Durante il periodo fascista - scrive ancora il brigadiere - ha dimostrato faziosità ed intemperanza per il partito. Sembra che abbia preso parte ad azioni punitive indette dai fascisti del luogo ed indette da Carlo Scorza di era intimo amico. Nel paese era odiato per la sua faziosità e la prosopopea con cui trattava i dipendenti e di gli antifascisti. Non si possono segnalare fatti a lui specifici attribuiti poichè nessuna denuncia è stata presentata a questo comando nei suoi confronti. Si sconosce il comportamento tenuto da lui dopo l' 8 settembre perchè dato per disperso in Russia.
TUTTE QUESTE COSE VENIVANO SCRITTE PER UNA PERSONA CHE DAL GENNAIO 1943 RISULTAVA "DISPERSO" IN RUSSIA.

Ricorso della moglie di Lotti Francesco alla Giunta Comunale di Borgo a Mozzano.
In data 24.5.1946 la vedova di Francesco Lotti scrive alla Giunta Comunale preannunciando ricorso contro "la dispensa dal servizio" del marito, disposta in conformità della decisione del 15.1.946 della Commissione provinciale delle Epurazioni (3bis)

La domanda di pensione della vedova Togneri Amina di Alceste. (5) Tra i documenti c'è la domanda con cui Amina, moglie di Francesco Lotti, in data 23 giugno 1948, chiede di ottenere la pensione di reversibilità del marito, ragioniere del Comune di Borgo a Mozzano. Fa presente di aver sermpre versato le quote di contributi dovuti dal marito, richiamato alle armi, fino a tutto il mese di febbraio 1947. 








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