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QUALI ERANO LE FAMIGLIE "IMPORTANTI" DI BORGO A MOZZANO PRIMA DEL XX SECOLO.

Quali erano le famiglie importanti di Borgo a Mozzano nei secoli passati?

Uso questo termine perché non mi risulta che ci fossero famiglie che potevano contare sui classici titoli riconosciuti della nobiltà italiana (conti, marchesi o principi). Le famiglie importanti, però, avevano tutte stemmi blasonati e, qualcuna, come i Santini, potevano vantare origini antiche. Ce lo ricorda, a pag.53 del suo interessantissimo libro (1), il massimo storico borghigiano, Francesco Maria Pellegrini: “Questa famiglia, originaria di “Sala” in Garfagnana, si era stabilita in Borgo fino dal 1100, e i suoi rappresentanti erano conti di Oneta e della Rocca”.

Le famiglie “importanti” di Borgo a Mozzano avevano palazzi in paese e poderi nel circondario e sulle colline, che gli davano potere e ricchezza.

I matrimoni avvenivano spesso tra i membri di questo ristretto cerchio di famiglie, creando così una serie parentele che intersecavano legami e patrimoni. Era impensabile, al tempo, che i membri di famiglie importanti, potessero contrarre matrimonio con i figli dei contadini o dei mezzadri che lavoravano nei poderi delle famiglie stesse.

Matrimoni venivano contratti anche membri di famiglie di alto rango di altre città, con cui per i più diversi motivi si intrattenevano rapporti.

Oltre ad amministrare poderi e patrimonio, molti svolgevano anche attività professionali o artistiche di rilievo, che contribuivano a valorizzare il ruolo della famiglia ed anche il censo. Mi riferisco ad esempio all’ attività di intagliatori ed ebanisti di vari membri della famiglia Santini (Bartolomeo, Francesco, Alessandro e Vincenzo) nel ‘600 e nel ‘700; mi riferisco alle attività di notari, confalonieri del comune, avvocati od ingegneri, che caratterizzavano, ad esempio le famiglie Pellegrini e Cristofanini.

Il potere delle famiglie si manifestava anche mantenendo ed arricchendo le chiese del paese, di cui certe famiglie avevano una sorta di “patronato”.

Questo vale in particolare per i Santini che, con un lascito di Gregorio Santini, fecero costruire una cappella, a metà del ‘600, che sarà il primo nucleo dell’attuale chiesa di S.Rocco, ingrandita ed arricchita alla fine del secolo XVIII e, di sicuro, costruita in terreni di loro proprietà, nel territorio di Cerreto di Sotto. Chiesa, campanile e canonica sono infatti di fronte al loro palazzo, in adiacenza a quella sorta di grande fattoria, che si trova all’inizio di via dell’ortolano, che si chiamava “chiusa del Santini” (oggi proprietà della famiglia Paladini, che fino alla metà ed oltre del secolo XX sono stati i contadini della famiglia Santini stessa).

I Pellegrini, che erano la famiglia più in vista del “Borgo”, che come abbiamo già detto coincideva con la parrocchia di S.Iacopo, erano sicuramente generosi benefattori della chiesa propositurale. Nel XIX secolo, contribuirono in maniera molto generosa all’ingrandimento della chiesa del SS. Crocifisso, di cui fu progettista proprio un membro della famiglia, l’architetto Luigi Pellegrini (1807-1885). Il tutto è testimoniato da una grande scritta che si trova proprio sull’altare della chiesa, che recita: “Alla memoria dell’ Ing. Archit. Luigi Pellegrini che la costruzione di questa chiesa gratuitamente ideava e dirigeva e a ricordanza di lui come oblatore che unito ai generosi paesani del proprio sopperivano alla spese. La Deputazione queste parole ordinava MDCCCLXXXV”.

Gli esponenti “cadetti” di questi casati, come usava al tempo, erano spesso religiosi e religiose che, sono stati “preposti” o “rettori” delle stesse parrocchie borghigiane di S. Iacopo (che fino a tutto il XIX secolo identificava “il Borgo” propriamente detto, e di S. Rocco, conosciuta come “Cerreto di Sotto”).

L’importanza delle due famiglie, Pellegrini e Santini, si evidenzia anche con le “cronache” che esponenti di queste casate ci hanno lasciato. Come quelle di “Paolino (Pellegrini) il Cronista”, che scriveva nel XVII secolo,  o le “Cronache dei Santini”, scritte da almeno due esponenti della famiglia: Girolamo Santini (che scriveva nel 1671) e Santino Santini (che scriveva nel 1791). Non si può, poi, non parlare del libro di Francesco Maria Pellegrini, del 1925, che abbiamo già citato, che io ritengo, in assoluto, il compendio storico più completo su Borgo a Mozzano e il suo territorio.

Della famiglia Cristofanini mi è capitato di conoscere la storia di un “abate” del ‘700, Giacomo Cristofanini, letterato e membro dell’Accademia degli Oscuri, che comprò il palazzo vicino al “ponticello” e realizzò il bel giardino sul retro del palazzo, lungo il “rio di Oneta”, ed anche di un frate francescano riformato importante, come Padre Giuseppe Cristofanini, morto al convento del Borgo nel 1904.

Erano gli esponenti di queste famiglie a ricoprire gli incarichi pubblici del tempo, ad occuparsi dei conventi e delle loro amministrazioni.

La fine dell’ottocento ha visto anche la presenza molto attiva in politica, soprattutto degli esponenti della famiglia Pellegrini, di area laica, e in forma più ridotta di esponenti della famiglia Santini. Pietro Pellegrini è stato Sindaco e Consigliere Provinciale a cavallo dei secoli XIX e XX, seguito poi, come Sindaco dal figlio Enrico. Non è un caso che gli ultimi due Sindaci, prima della presa del potere, anche a livello locale, da parte del fascismo, siano stati proprio l’avvocato Enrico Pellegrini, seguito per un brevissimo periodo da Tedice Santini.

Altri nomi delle famiglie importanti di Borgo a Mozzano sono quelli dei Bendinelli, dei Niccolai, dei Giorgi.

Tutte le famiglie che ho ricordato si sono estinte, almeno nel ramo maschile e i loro palazzi nella borgata non sono più luoghi di residenza delle famiglie stesse.
Alcuni sono stati venduti, altri sono inutilizzati o in abbandono, altri ristrutturati ad appartamenti.

Per anni il palazzo Pellegrini, in Borgo, è stata la prestigiosa sede del Centro Studi Agricoli della Shell e poi la sede della Biblioteca Comunale che è stata dedicata proprio ai “Fratelli Pellegrini”. In quel periodo un appartamento del palazzo, con arredi e quadri importanti, era statao mantenuto nella sua integrità e, spesso, veniva aperto al pubblico, facendo rivivere una atmosfera d’altri tempi. Oggi il palazzo è chiuso e i proprietari lo hanno messo in vendita. All'archivio comunale è stato, fortunatamente, ceduto, dagli eredi, il grande, prezioso archivio della famiglia Pellegrini, e gli stessi hanno venduto all’Amministrazione Comunale  anche una collezione importante di “cinquecentine”, che conservavano nella loro biblioteca.

Una porzione del grande palazzo Santini, quella, con le sale di rappresentanza e la grande limonaia, che si affacciano su piazza di S. Rocco, è stato acquistato dal Comune ed è sede della biblioteca e dell’archivio storico.
Un' altra parte di quel palazzo è proprietà degli eredi della signora Vittoria Santini, rappresentati oggi dalla famiglia Cataldo.

La famiglia Cristofanini, estintasi nel 1912 con la morte di Giacomo e della sorella Rosa, ha lasciato tracce con la donazione, nel 1911, della propria libreria alla Confraternita di Misericordia di Borgo a Mozzano e di oltre quattrocento reliquie alla Parrocchia di S. Iacopo.

Non ci sono notizie di dove possano essere finiti gli archivi, i documenti o le testimonianze delle altre famiglie che ho citato in questo testo.

Nota 1: Francesco Maria Pellegrini, Borgo a Mozzano e Pescaglia nella storia e nell’arte”, Lucca, Tipografia Editrice G.Giusti, 1925. 

Gabriele Brunini - marzo 2023 
 







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